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MOSCA, 17 NOV – L’uccisione ieri sera a Mosca di un giovane militante antifascista, eliminato a colpi di pistola nell’androne della sua abitazione, ha fatto riaffiorare le preoccupazioni per la crescente presenza in Russia dell’estremismo nazionalista e neonazista. Ivan Khutorskoi, 26 anni, conosciuto come Vania Kostolom, è stato trovato privo di vita, con due colpi d’arma da fuoco alla nuca, all’ingresso dello stabile dove abitava, nella parte orientale di Mosca. L’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto intorno alle 21 locali (19 italiane).
Accanto al corpo sono stati trovati un piccolo coltello e un pugno di ferro. «Non è escluso che gli aggressori possano essere stati diversi», ha detto una fonte della polizia. Al momento le ricerche degli assassini riguardano varie organizzazioni dell’estremismo di destra e degli ambienti ultranazionalisti. «La vittima era un attivo esponente del movimento antifascista, ed era un appassionato di musica punk-rock», ha detto Anatoli Bagmet, della sezione invesigativa della procura di Mosca. Le indagini, ha aggiunto, sono orientate sull’attività politica del giovane ce già in passato era stato più volte vittima di aggressioni e provocazioni. «Per la maggioranza degi amici di Ivan è evidente che l’omicidio è stato opera di neonazisti russi», ha detto oggi sul proprio sito internet il movimento di sinistra Ikd (Istituto di azione collettiva), del quale Khutorskoi era un simpatizzante attivo. Sul sito è stata messa anche una foto del giovane ucciso, un ragazzone muscoloso con capelli rasati e T-shirt nera. Lo stesso movimento Ikd ha notato come su alcuni siti degli ambienti nenazisti e skinhead appaiano regolarmente i nomi e gli indirizzi di attivisti antifascisti, con appelli alla loro eliminazione.
Sembra che Ivan Khutorskoi fosse un militante combattivo, incaricato di una vera e propria ‘guerrà di strada contro gli ultranazionalisti e i neonazisti. Negli ultimi tempi aveva garantito la sicurezza e il servizio d’ordine durante concerti e manifestazioni antifasciste. Secondo Ikd, negli ultimi tempi solo a Mosca i neonazisti hanno ucciso sei militanti di sinistra e esponenti antifasisti, compresi l’avvocato Pavel Markelov e la giornalista Anastasia Baburova, assassinati nel centro della capitale russa lo scorso gennaio. Markelov era noto per la sua attività in difesa di antifascisti e vittime dell’estremismo di destra.
Per tale duplice assassinio sono state arrestate due persone, una delle quali, Nikita Tikhonov, membro di una organizzazione neonazista, ha ammesso le sue responsabilità. In tutta la Russia, e in particolare a Mosca, si è registrata negli ultimi tempi una preoccupante escalation di aggressioni e violenze anche a sfondo razzista e xenofobo, ai danni delle migliaia di immigrati asiatici e caucasici: tagiki, uzbeki, azeri, armeni, georgiani, ceceni, accusati di togliere lavoro ai russi e di alimentare la corruzione e la criminalità.
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