Apprendiamo che l’11 aprile a Sulmona i neofascisti di Casa Pound avranno libero accesso ad una sala pubblica per presentare il loro fantomatico progetto di "mutuo sociale", nell’ambito di un’iniziativa patrocinata dalla Provincia.
Riteniamo questo fatto gravissimo poiché chi porta avanti, spesso e volentieri con la violenza, ideali razzisti e xenofobi, non dovrebbe poter fruire di alcuno spazio pubblico e soprattutto non dovrebbe godere di alcun patrocinio.
Chi sono questi "fascisti del duemila" (come loro stessi amano definirsi) è presto detto.
Si tratta di un gruppo fuoriuscito dal Movimento sociale – fiamma tricolore a seguito di contrasti interni, collegato all’omonimo "spazio sociale" occupato a Roma nel 2003 e vicino alla figura dell’imprenditore fascista Gabriele Adinolfi, già fondatore di Terza posizione negli anni 70′.
«Un’associazione – si legge nel comunicato che ne sancisce la nascita – che si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio.(…) Progetto e struttura che vogliamo vivi e presenti in strada ogni giorno al fianco e alla guida di un popolo disorientato».
Al di là del malcelato nostalgismo la pericolosità di Casa Pound Italia è data dalla sua doppia natura: da un lato fa leva, solitamente con azioni e proposte mediaticamente molto efficaci, su questioni sociali sulla carta condivisibili e accattivanti (dall’opposizione al carovita al diritto alla casa), dall’altro la sua politica oltre ad essere portata avanti da picchiatori e violenti di ogni tipo è costantemente impregnata di xenofobia, revisionismo storico e odio nei confronti di tutto ciò che è resistenza.
Casa Pound è in continua espansione sul territorio nazionale, ogni sede locale diventa automaticamente il nodo di una rete sempre più tessuta attraverso la quale viaggiano informazioni, iniziative e personaggi "poco raccomandabili". Come dimostrato a Roma e non solo, CPI non si fa nessuno scrupolo nell’utilizzare ora la violenza, ora la propaganda politica, se non addirittura iniziative artistiche e "culturali" a seconda della facciata più conveniente in un dato momento, non disprezzando e anzi corteggiando il potere politico, i media e le istituzioni alla continua ricerca di un’agibilità politica.
Leader indiscusso di CPI è Gianluca Iannone, cantante del gruppo "nazirock" romano zetazeroalfa e organizzatore di quel "Blocco studentesco" passato agli onori della cronaca per aver aggredito e sprangato studenti medi e universitari in corteo a piazza Navona nell’ambito delle recenti proteste contro la riforma Gelmini, lo stesso Iannone inoltre, è stato condannato a 10 mesi per aver aggredito con mazze e catene, assieme ai suoi scagnozzi, un minorenne durante un concerto proprio a Sulmona nel 2001.
Oltretutto, apprendiamo dai forum internet della galassia neofascista che alla conferenza stampa patrocinata dalla Provincia dell’Aquila, interverrà Simone di Stefano, proprio uno dei picchiatori di Piazza Navona (visibile nella foto e nel video), nonchè dirigente nazionale di Blocco Studentesco.
Risulta evidente come Casa Pound non sia un’associazione come un’altra, bensì un’organizzazione implicitamente eversiva, capeggiata da personaggi violenti, che a seconda delle circostanze alterna la facciata legale/associativa a quella militare/squadrista, e che in quanto tale non debba accedere in alcun modo a canali pubblici e/o istituzionali, ed è un fatto gravissimo che la provincia non solo permetta a Casa Pound di svolgere iniziative presso i propri locali, ma che addirittura patrocini l’evento.
A Casa Pound deve essere negata ogni agibilità pubblica, l’11 aprile e sempre.
lettera aperta inviata a Stefana Pezzopane