Articolo tratto da abruzzo.indymedia.org:
I familiari di Rino Gaetano non ci stanno.
Dopo più di un anno in cui la figura del cantautore è stata reinventata, distorta e distrutta dai neo-fascisti, la sua famiglia decide di chiarire il grave malinteso, come dichiara il nipote Danilo Scortichini:
«Perché Rino – spiega oggi sul “Manifesto” – guardava con simpatia al movimento del ’77, aveva finanziato Radio Onda Rossa ed era anche un lettore del Manifesto. È sbagliato utilizzare un artista quando questo non può difendersi perché morto. E non è giusto distorcere le sue canzoni, né strumentalizzarlo e, ancor meno, farlo passare per fascista. Queste persone non hanno umanità e nemmeno i titoli per utilizzare quelle sue immagini, incollandoci sopra dei simboli e organizzando dibattiti in suo ricordo in posti dove si predica il razzismo e l’intolleranza. Sono luoghi di xenofobia mentre Rino Gaetano era uno xenofilo: basti ricordare il canto alla straniera Aida. Comunque, di concerto con la famiglia stiamo valutando la possibilità di adire le vie legali per tutelare l’onore e la reputazione di mio zio».
Dichiara inoltre che:
«Noi crediamo che Rino Gaetano debba essere restituito alla sua gente, ai frustrati e ai malpagati, a quelli costretti a sudare il salario per sopravvivere in un mondo di egoisti e individualisti sempre pronti ad aggredire chi sta peggio. Altro che fascismo, con cui non ha nulla da spartire!».
Il giochetto non ha funzionato. Aver strumentalizzato la figura di un personaggio morto per ricavarne visibilità, con pretese di modernità e pseudo-ribellismo potrebbe ritorcersi contro gli stessi fascisti del terzo millennio, che come avvoltoi hanno già mangiato sui cadaveri di Bianciardi, Kerouac e del Che.
Questa volta i turbo-poveracci l’hanno fatta grossa. La ricerca dell’immagine ad effetto da riciclare ha rimediato loro soltanto l’ennesima magra figura.