Riceviamo e pubblichiamo volentieri dalla LABO:TECA
L’apologia al fascismo è un reato previsto dalla legge n.645 del 20 giugno 1952 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione
transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta "legge Scelba”", che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un’ associazione, di un movimento
o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque
«pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».
Dichiararsi pubblicamente antifascisti e rivendicarlo, non è reato!!!!!!
Specificando che:
gli effettivi promotori della manifestazione studentesca tenutasi a Sora, mercoledì 30 settembre 2009, sono stati l’Unione Degli Studenti (UDS) e la Rete Degli Studenti Medi (RDSM), che si sono adoperati per ottenere le autorizzazioni necessarie ai fini dello svolgimento di suddetta manifestazione (con partenza ufficiale alla stazione e non all’istituto
tecnico commerciale come falsamente propagandato il giorno prima dai fascistelli con l’intento di confondere i partecipanti); la presenza del blocco studentesco, automaticamente, non era leggittimata!!!!!
Se fosse stato per noi, la manifestazione non sarebbe mai iniziata;
il blocco, se proprio voleva manifestare, lo avrebbe dovuto fare altrove, facendo la propria marcia ben distante da noi!!!!!
Nonostante questo, nessun “trentenne dalla camionetta dei centri sociali” si è intromesso all’interno dell’organizzazione studentesca, che però ha richiesto la nostra collaborazione, e non ha "intimato" al blocco studentesco di abbandonare il corteo, se non al responsabile locale di casa pound sora che, al suo arrivo, si è immediatamente avvicinato a noi, dichiarandosi estraneo alla manifestazione, cosa risultata falsa in seguito ai suoi comportamenti.
Ricordiamo anche che, nessuno di tali trentenni, che di certo non rappresentavano la maggioranza essendo presenti in 5, ha mai preso il microfono né dettato ordini; cosa fatta invece dai “trentenni” del blocco, provenienti da
Ferentino e Roma, molti già noti per le vicende di Piazza Navona e per le cariche ricoperte all’interno del coordinamento nazionale, e dal “seducente” capitano di casa pound Sora che, codardamente impersonava il solito ruolo di burattinaio,
sbucando alle spalle dei suoi seguaci, dettando ordini, per poi dileguarsi frettolosamente; inoltre, i "capetti",
cercavano di gestire circa 50 ragazzi (non 200 visto che a casa di noi “facinorosi sedicenti pacifisti di sinistra” la matematica non è ancora un’opinione!), utilizzando metodi paragonabili più a prototipi di parata militare che ad una manifestazione studentesca.
In più, al microfono allestito in piazza dai così tanto temuti "centri sociali", sono stati addirittura invitati a parlare alcuni esponenti del blocco (con risultati ovviamente deludenti).
Vorremmo sottolineare, poi, che la labo:teca non è un "centro sociale", ma un contenitore di laboratori culturali,
uno spazio dove potersi esprimere al di fuori delle regole di mercato, uno spazio dove la socialità è messa al centro, dove la condivisione e la collaborazione sono le regole, uno spazio libero autogestito, aperto a tutti e a tutte, di certo, non ai fascisti.
Troppo semplice usare termini da mass-media, generici e fuori luogo, per cercare di confondere e screditare un movimento genuino e aperto.
transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta "legge Scelba”", che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un’ associazione, di un movimento
o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque
«pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».
Dichiararsi pubblicamente antifascisti e rivendicarlo, non è reato!!!!!!
Specificando che:
gli effettivi promotori della manifestazione studentesca tenutasi a Sora, mercoledì 30 settembre 2009, sono stati l’Unione Degli Studenti (UDS) e la Rete Degli Studenti Medi (RDSM), che si sono adoperati per ottenere le autorizzazioni necessarie ai fini dello svolgimento di suddetta manifestazione (con partenza ufficiale alla stazione e non all’istituto
tecnico commerciale come falsamente propagandato il giorno prima dai fascistelli con l’intento di confondere i partecipanti); la presenza del blocco studentesco, automaticamente, non era leggittimata!!!!!
Se fosse stato per noi, la manifestazione non sarebbe mai iniziata;
il blocco, se proprio voleva manifestare, lo avrebbe dovuto fare altrove, facendo la propria marcia ben distante da noi!!!!!
Nonostante questo, nessun “trentenne dalla camionetta dei centri sociali” si è intromesso all’interno dell’organizzazione studentesca, che però ha richiesto la nostra collaborazione, e non ha "intimato" al blocco studentesco di abbandonare il corteo, se non al responsabile locale di casa pound sora che, al suo arrivo, si è immediatamente avvicinato a noi, dichiarandosi estraneo alla manifestazione, cosa risultata falsa in seguito ai suoi comportamenti.
Ricordiamo anche che, nessuno di tali trentenni, che di certo non rappresentavano la maggioranza essendo presenti in 5, ha mai preso il microfono né dettato ordini; cosa fatta invece dai “trentenni” del blocco, provenienti da
Ferentino e Roma, molti già noti per le vicende di Piazza Navona e per le cariche ricoperte all’interno del coordinamento nazionale, e dal “seducente” capitano di casa pound Sora che, codardamente impersonava il solito ruolo di burattinaio,
sbucando alle spalle dei suoi seguaci, dettando ordini, per poi dileguarsi frettolosamente; inoltre, i "capetti",
cercavano di gestire circa 50 ragazzi (non 200 visto che a casa di noi “facinorosi sedicenti pacifisti di sinistra” la matematica non è ancora un’opinione!), utilizzando metodi paragonabili più a prototipi di parata militare che ad una manifestazione studentesca.
In più, al microfono allestito in piazza dai così tanto temuti "centri sociali", sono stati addirittura invitati a parlare alcuni esponenti del blocco (con risultati ovviamente deludenti).
Vorremmo sottolineare, poi, che la labo:teca non è un "centro sociale", ma un contenitore di laboratori culturali,
uno spazio dove potersi esprimere al di fuori delle regole di mercato, uno spazio dove la socialità è messa al centro, dove la condivisione e la collaborazione sono le regole, uno spazio libero autogestito, aperto a tutti e a tutte, di certo, non ai fascisti.
Troppo semplice usare termini da mass-media, generici e fuori luogo, per cercare di confondere e screditare un movimento genuino e aperto.
Inoltre:
non si può parlare né di una manifestazione unitaria in quanto le piattaforme sono diverse in tanti punti tra cui la ridicola richiesta del testo unico, solo ed esclusivamente appoggiata dai fascisti, istituzionali e non, né tanto meno di una apolitica (ricordiamo sempre che gli studenti scesi in piazza hanno manifestato contro provvedimenti governativi, azione
che di sicuro non è possibile definire apolitica).
Siamo stati accusati di aver deviato l’intento della manifestazione, quando, i fascisti canterini hanno intonato per tutta la durata del corteo, con ugola d’oro, l’insulso inno: “nè rossi né neri, solo liberi pensieri” dimostrandosi, però, oltremodo alterati al primo riferimento all’antifascismo e dall’intervento di un professore di lettere e filosofia seriamente motivato ad appoggiare gli studenti in quanto rappresentante del precariato del lavoro; oltretutto ridicolizzando noi “per gli inni i
cori e le canzoni tipiche di chi è rimasto fermo a sessant’anni fa”, mentre la loro littoria nostalgia è avanguardia pura di quasi un secolo!!!!
non si può parlare né di una manifestazione unitaria in quanto le piattaforme sono diverse in tanti punti tra cui la ridicola richiesta del testo unico, solo ed esclusivamente appoggiata dai fascisti, istituzionali e non, né tanto meno di una apolitica (ricordiamo sempre che gli studenti scesi in piazza hanno manifestato contro provvedimenti governativi, azione
che di sicuro non è possibile definire apolitica).
Siamo stati accusati di aver deviato l’intento della manifestazione, quando, i fascisti canterini hanno intonato per tutta la durata del corteo, con ugola d’oro, l’insulso inno: “nè rossi né neri, solo liberi pensieri” dimostrandosi, però, oltremodo alterati al primo riferimento all’antifascismo e dall’intervento di un professore di lettere e filosofia seriamente motivato ad appoggiare gli studenti in quanto rappresentante del precariato del lavoro; oltretutto ridicolizzando noi “per gli inni i
cori e le canzoni tipiche di chi è rimasto fermo a sessant’anni fa”, mentre la loro littoria nostalgia è avanguardia pura di quasi un secolo!!!!
Blocco omofobo…
secondo il comunicato il blocco studentesco è stato additato come “omofobo, razzista, persecutorio nei confronti degli immigrati e dei disabili”. Durante il dibattito, dove non hanno esposto il loro programma né tanto meno si sono adoperati a smentire le affermazioni sopra indicate, è stato chiesto ad uno dei rappresentanti se mai risultasse favorevole ad
una scuola che tuteli queste categorie, risposta: ”e voi siete disposti a manifestare con i fascisti?” – alla faccia di “nè rossi né neri”, siete fascisti veri!!! a dimostrazione del fatto che il blocco copre la sua vera natura dietro slogan e canti da stadio, incitando all’odio politico.
secondo il comunicato il blocco studentesco è stato additato come “omofobo, razzista, persecutorio nei confronti degli immigrati e dei disabili”. Durante il dibattito, dove non hanno esposto il loro programma né tanto meno si sono adoperati a smentire le affermazioni sopra indicate, è stato chiesto ad uno dei rappresentanti se mai risultasse favorevole ad
una scuola che tuteli queste categorie, risposta: ”e voi siete disposti a manifestare con i fascisti?” – alla faccia di “nè rossi né neri”, siete fascisti veri!!! a dimostrazione del fatto che il blocco copre la sua vera natura dietro slogan e canti da stadio, incitando all’odio politico.
Per finire:
la marcia del blocco è terminata presso la sede di “sala pound” (più sala scommesse che sezione politica) dove i ragazzi si ritrovano per giocare a biliardino, ai video-poker e per fare qualche scommessa; tra l’altro, ricordiamo che video-poker e scommesse sono vietate ai minorenni e che la manifestazione era delle scuole medie superiori.
Il definirci come “sempre intenzionati a cagionare violenza e danni alla libertà altrui”, è pressocchè aberrante; non accetteremo mai lezioni di libertà da chi la libertà, nella storia ma anche nel presente, non l’ha mai riconosciuta a nessuno, da chi fa della discriminazione razziale, politica, culturale, religiosa e sessuale, un fattore centrale della
propria politica!!!
SPAZIO AUTOGESTITO LABO:TECA E ANTIFASCIST* TUTT*
la marcia del blocco è terminata presso la sede di “sala pound” (più sala scommesse che sezione politica) dove i ragazzi si ritrovano per giocare a biliardino, ai video-poker e per fare qualche scommessa; tra l’altro, ricordiamo che video-poker e scommesse sono vietate ai minorenni e che la manifestazione era delle scuole medie superiori.
Il definirci come “sempre intenzionati a cagionare violenza e danni alla libertà altrui”, è pressocchè aberrante; non accetteremo mai lezioni di libertà da chi la libertà, nella storia ma anche nel presente, non l’ha mai riconosciuta a nessuno, da chi fa della discriminazione razziale, politica, culturale, religiosa e sessuale, un fattore centrale della
propria politica!!!
SPAZIO AUTOGESTITO LABO:TECA E ANTIFASCIST* TUTT*